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Gli ammortamenti

Ammortamenti copertina

In questo post parliamo degli ammortamenti.

In poche parole, l’ammortamento serve a ‘spalmare’ il costo di un bene ad utilità ripetuta su più esercizi.

Continuando a leggere questo post capirete di più sul perché esista l’ammortamento e su come si calcoli.

Ci sono inoltre alcuni esempi per rendere il concetto più chiaro!

Cosa sono gli ammortamenti?

Gli ammortamenti servono a ‘spalmare‘ il costo di un’immobilizzazione su più anni, per via del principio di competenza economica.

Il costo di un bene a utilità ripetuta (ad esempio un impianto di produzione, o un macchinario)non può, secondo quanto abbiamo detto in merito al principio di competenza economica, concorrere interamente alla determinazione del risultato dell’esercizio in cui è avvenuto il suo acquisto.

Se così fosse, si avrebbe una ingiustificata riduzione del reddito di tale periodo, a beneficio del reddito dei periodi successivi.


Capiamoci meglio con un esempio.

Ipotizziamo che nell’anno 2020, abbiamo generato ricavi per un ammontare di 20.000,00 €.

Se nello stesso anno abbiamo acquistato un macchinario per l’importo di 20.000 €, i ricavi del 2020 sarebbero zero.

Ciò sarebbe in contrasto con il principio di competenza economica.

Il costo del macchinario, deve essere registrato in contabilità solamente per quella parte che ha maturato i relativi ricavi.

Per questo motivo, si usa l’ammortamento.

Ovvero, si suddivide il costo del macchinario (20.000 €)in più esercizi, nei quali verrà utilizzato il macchinario.


Ammortamenti e principio di competenza economica

L’AMMORTAMENTO E IL PRINCIPIO DI COMPETENZA ECONOMICA SONO STRETTAMENTE COLLEGATI

Le immobilizzazioni sono iscritte in bilancio al momento dell’acquisto, in un conto patrimoniale, per un importo pari al costo di acquisto (più gli eventuali oneri accessori).

Successivamente, per ogni esercizio nel quale il bene contribuisce allo svolgimento dei processi aziendali, è inserita nel cono economico una quota di tale costo detta quota di ammortamento.

Il processo di ammortamento ripartisce il valore di un’immobilizzazione tra gli esercizi della sua vita utile economica.

Non bisogna cadere nell’errore di pensare che l’ammortamento riguardi soltanto beni materiali (ad esempio fabbricati, macchinari ecc…).

L’ammortamento riguarda anche le immobilizzazioni immateriali (come software, brevetti, marchi ecc…).

L’AMMORTAMENTO RIGUARDA SIA IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI CHE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

Occorre pertanto definire il valore da ammortizzare, stimare la durata presumibile della vita utile economica, scegliere il criterio di ripartizione (che può essere aritmetico o economico-funzionale).

Criteri di ripartizione

Ad esempio, si può scegliere di ripartire il costo in quote costanti oppure decrescenti nel tempo (criterio di ripartizione aritmetico), oppure si può decidere di ripartire il costo in base alle ore di utilizzo del macchinario durante l’anno (criterio economico-funzionale)

SI DEVE STIMARE LA VITA UTILE DEL BENE, E IL CRITERIO DI RIPARTIZIONE DEL COSTO DURANTE GLI ANNI DI VITA UTILE

La quota di ammortamento annua di ciascuna categoria di immobilizzazioni viene inserita tra i costi del conto economico, e contemporaneamente contribuisce al formarsi di un fondo ammortamento, posto a rettifica del valore del bene cui si riferisce nello stato patrimoniale.

Il valore contabile dell’immobilizzazione viene pertanto progressivamente ridotto da tale processo.

IN BILANCIO, NELLO STATO PATRIMONIALE, COMPARE IL VALORE DELL’IMMOBILIZZAZIONE AL NETTO DEL FONDO AMMORTAMENTO (CIOÈ DELLA QUOTA AMMORTIZZATA)

Consci del fatto che questo argomento può essere confusionario, nella seguente pagina indichiamo un esempio che aiuta a comprendere meglio il funzionamento degli ammortamenti.

Esempio sull’ammortamento

Acquisto di un’immobilizzazione e iscrizione della prima quota di ammortamento

Ipotizziamo che la nostra azienda, nell’anno 2020, acquisti un macchinario per il confezionamento dei prodotti, per un’importo di 9.400,00 €, più 600,00 € di oneri accessori per la configurazione della macchina da parte di un tecnico (quindi, il costo totale, inclusi gli oneri accessori, sarà 10.000,00 €).

Avremo quindi:

Quella che si vede sopra è la sintesi di cosa apparirà in bilancio (nel conto economico e nello stato patrimoniale), ma per essere ulteriormente chiari, abbiamo registrato due fatti aziendali (tralasciamo in queste registrazioni contabili di esempio il tema dell’IVA).

1. Abbiamo registrato l’acquisto del bene, e il relativo pagamento (ipotizziamo di aver pagato tutto attraverso un bonifico bancario).

DataCausaleContoDareAvere*nota
05/01/20Acquisto macchinarioMacchinari€‎ 10.000,00
Variazione patrimoniale
05/01/20Pagamento macchinarioBanca
€‎ 10.000,00Variazione patrimoniale

2. Abbiamo registrato la quota di ammortamento dell’anno (in altre parole, “quanto” di quel macchinario abbiamo usato durante il 2020?)

DataCausaleContoDareAvere*nota
31/12/’20Attribuzione del costo dell’anno.Quota amm.to macchinari€‎ 2.000,00
Variazione economica
31/12/’20Aumento del fondo amm.toFondo amm.to macchinari
€‎ 2.000,00Variazione patrimoniale

In altre parole, con la seconda registrazione, si inseriscono i costi dell’anno relativi al macchinario (2.000 €), rettificando il valore di acquisto del macchinario, di 2.000 € (fondo ammortamento macchinari).

Si noti come nella nota integrativa, verrà indicato il criterio di determinazione della quota di ammortamento di 2.000 € annui (l’organo amministrativo della società dovrà spiegare in che modo si è arrivati a quella determinazione).

Registrazione contabile di una nuova quota di ammortamento

L’ANNO SUCCESSIVO, SI REGISTRA UNA NUOVA QUOTA DI AMMORTAMENTO

Nel 2021 (l’anno successivo), alla chiusura dell’esercizio, si farà una nuova registrazione, analoga alla precedente, per registrare la quota di ammortamento dell’anno.

DataContoDareAvere*nota
31/12/2021Quota amm.to macchinari€‎ 2.000,00
Variazione economica
31/12/2021Fondo amm.to macchinari
€‎ 2.000,00Variazione patrimoniale

Quindi, il fondo ammortamento macchinari, avrà adesso un saldo di 4.000 € (2.000 € nel 2020, e 2000 € nell’anno 2021).

Significa che il valore contabile del macchinario è di 6.000 € (10.000 € meno le due quote di ammortamento, per i due anni).

Vendita del macchinario non interamente ammortizzato

IL TERZO ANNO L’AZIENDA VENDE IL MACCHINARIO

Nel 2022, si decide di vendere il macchinario, per poi acquistarne uno nuovo.

Il macchinario ha un valore contabile netto di 6.000 €, tuttavia, l’azienda lo cede al prezzo di 5.000 €, registrando così una minusvalenza di 1.000 €.

In altre parole l’azienda sta vendendo il macchinario a 1.000 € meno rispetto a quanto questo vale nel sistema di valori dell’azienda; questo comporta una perdita (minusvalenza), che deve essere registrata nel conto economico.

Questo fatto contabile viene registrato contabilmente come segue (*ricorda sempre che il “dare” deve essere uguale all’ “avere” nelle scritture contabili).

In una prima scrittura, si “chiude” il fondo ammortamento accumulato, con il valore del bene.

DataContoDareAvere*nota
10/02/2022Macchinari
€‎ 4.000,00Variazione patrimoniale
10/02/2022Fondo ammortamento macchinari€ 4.000,00
Var. Patrimoniale

Con questa scrittura abbiamo “chiuso” il fondo ammortamento (ovvero la parte ammortizzata del bene), e rettificato il valore contabile del macchinario.

Registrazione della minusvalenza

A questo punto, bisogna registrare la vendita del macchinario, ed il relativo incasso, con la minusvalenza.
Ricordiamo che, a seguito dell’ultima scrittura, il macchinario adesso ha un valore contabile di 6.000 €.

DataContoDareAvere*nota
10/02/2022Macchinari
€‎ 6.000,00Variazione patrimoniale
10/02/2022Minusvalenze
€ 1.000,00
Var. Economica (costo)
10/02/2022Banca€‎ 5.000,00
Var. Patrimoniale (entrata)

*Si noti come, a fronte di una minusvalenze di 1.000 €, l’azienda ha registrato un incasso nel conto bancario pari al prezzo di vendita (6.000 €).


A questo punto, è possibile che si sia creata un po’ di confusione tra costi e uscite, e tra ricavi e entrate.
Per chiarire questo concetto nella mente di chi legge, provo ad usare parole estremamente semplici.

Il costo riguarda l’utilizzo di un determinato bene/servizio.
L’uscita finanziaria, riguarda quando quel servizio viene pagato.

Nell’esempio precedente, abbiamo acquistato un macchinario, e l’uscita si è avuta tutta in un esercizio, per un ammontare di 10.000 €.
Tuttavia l’utilizzo (ovvero il costo)di tale macchinario, è distribuito nel tempo. Per questo non si registra un costo di 10.000 € tutto in un anno.

Si direbbe in questo caso che si ha un costo che ‘maturerà’ negli anni successivi, ma che ha avuto una manifestazione finanziaria (cioè l’uscita di denaro)anticipata.


Infografica sull’ammortamento

Scarica l’infografica in:
.PDF
.JPG
.PNG

Altre risorse sugli ammortamenti


DOMANDE E RISPOSTE SUGLI AMMORTAMENTI


ESEMPI SUGLI AMMORTAMENTI

Se sei interessato all’economia aziendale, puoi visitare la sezione dedicata agli argomenti di base: Economia Aziendale 101.


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