Elasticità della domanda

L’elasticità della domanda misura quanto la quantità richiesta di un bene o servizio cambia in risposta a una variazione del prezzo. In altre parole, ci aiuta a capire se i consumatori reagiscono sensibilmente a un aumento o a una riduzione del prezzo, oppure se la loro richiesta rimane quasi invariata.

Tecnicamente, il termine completo sarebbe “elasticità della domanda rispetto al prezzo”, perché ci sono anche altre elasticità (rispetto al reddito, rispetto al prezzo di altri beni, ecc…) ma spesso si usa la forma abbreviata. Questo concetto è fondamentale per comprendere il funzionamento dei mercati e il modo in cui le aziende prendono decisioni strategiche sui prezzi.

Questo approfondimento fa parte di un discorso più ampio sul modello della domanda e dell’offerta, che puoi esplorare meglio cliccando sul pulsante qui sotto:

Ora vediamo nel dettaglio cos’è l’elasticità, quali valori può assumere e perché è un concetto chiave per chi studia economia.

Se preferisci imparare guardando un video, potrai trovarne uno in fondo alla pagina, preso dal nostro canale YouTube.
In fondo alla pagina troverai anche un quiz per mettere alla prova le tue conoscenze!

L’elasticità rispetto al prezzo

Prima di entrare nei dettagli tecnici, partiamo con un esempio semplice per capire intuitivamente il concetto di elasticità della domanda – senza pretese di precisione matematica, ma con l’obiettivo di chiarire l’idea di base.

Immaginiamo che la carne costi 10 € al kg e che, a questo prezzo, in Italia si acquistino 10.000 kg di carne.

Ora supponiamo che il prezzo salga a 11 € al kg. Cosa succede? I consumatori riducono i loro acquisti, passando a 8.500 kg.

Fin qui, tutto prevedibile: quando il prezzo aumenta, la quantità domandata diminuisce. Ma di quanto esattamente?

Ecco dove entra in gioco l’elasticità della domanda!

Nel nostro caso, un aumento di 1 € al kg ha portato a una riduzione di 1.500 kg nella quantità acquistata. Ma cosa sarebbe successo se il calo fosse stato di 3.000 kg? In quel caso, la domanda sarebbe stata più elastica, ovvero più sensibile alle variazioni di prezzo.

Elasticità della domanda - Esempio carne

Questo concetto è essenziale per capire il comportamento dei consumatori e le strategie di prezzo delle aziende. Vediamo ora come misurarlo in modo più preciso!

Definizione formale dell’elasticità della domanda

L’elasticità si indica con la lettera greca “epsilon”, e matematicamente è così definita: 

Formula elasticità della domanda
Formula elasticità della domanda

Questa equazione, che può sembrare complicata, non deve spaventarti.

Ci dice semplicemente:

se modifico il prezzo di un’unità, di quanto cambia la quantità domandata?

∆q è la variazione della quantità domandata. ∆q/q è la variazione percentuale della quantità domandata. Per questo abbiamo ∆q/q al numeratore.
∆p è la variazione del prezzo. ∆p/p è la variazione percentuale del prezzo. Per questo abbiamo ∆p/p al denominatore.

Spiegazione formula elasticità della domanda

L’elasticità è un numero puro (non ha unità di misura).

Elasticità e funzione di domanda

Prendiamo adesso in esame la funzione generica della domanda:

 q = a – bp

 a è la quantità domandata se il prezzo è uguale a zero. b è il coefficiente che ci dice in che modo varia la quantità domandata al variare del prezzo.

Quindi b esprime la variazione percentuale della domanda che segue ad una variazione del prezzo.

Dunque l’elasticità della domanda in un punto può essere rappresentata come: 

Formula semplificata per calcolare l'elasticità della domanda in un punto

Questa formula per calcolare l’elasticità è un modo semplificato per calcolarla, che però non può essere usato sempre.

Pensa ad esempio ad una funzione di domanda così fatta: Q=100 P^(-0,8). In quel caso devi calcolare necessariamente le derivate!

Oppure pensa ad un problema in cui non è indicata la funzione di domanda.

Se invece in un problema ti viene data la funzione di domanda, e ti viene chiesto di calcolare l’elasticità in un determinato punto, puoi usare questa formula.

Esempio

A titolo di esempio, prendiamo una curva di domanda generica.
Ipotizziamo che la funzione di domanda di avocado sia:

 qd = 286 – 20p

Questo significa che se il prezzo fosse zero, gli avocado (in tonnellate)domandati sarebbe 286.

Calcoliamo l’elasticità

Ipotizziamo che il prezzo degli avocado sia di 2€ al kg inizialmente.
A quel prezzo, la quantità domandata è qd = 286 – 20(2) = 246

Ipotizziamo che sia pra una nuova piantagione di avocado, e che quindi l’offerta aggiuntiva faccia scendere il prezzo a 1,80€ al kg.
A quel prezzo, la quantità domandata sarà qd = 286 – 20(1,8) = 250

Il prezzo è sceso, e la quantità domandata è salita, tutto come previsto! Qual è l’elasticità della domanda in questo caso? Vediamolo passo per passo.

Ricordiamo che:

Calcoliamo anzitutto la variazione percentuale della quantità domandata (Δq/q), che è data da:

(Quantità domandata iniziale – quantità domandata finale)/Quantità domandata iniziale

Ovvero: [(246 – 250)/246] = -0,016

Espresso in percentuale, il risultato è: -1,6%

Siccome l’elasticità si esprime in valore assoluto, avremo 1,6%

Adesso calcoliamo la variazione percentuale del prezzo (Δp/p), che è data da:

(Prezzo iniziale – prezzo finale)/Prezzo iniziale
Ovvero: [(2-1,8)/2] = 0,1
Espresso in percentuale, il risultato è: 10%.

Adesso abbiamo tutto ciò che ci serve per calcolare l’elasticità della domanda:

Esempio di calcolo dell'elasticità rispetto al prezzo

L’elasticità è 0,16 per questa riduzione di prezzo. Significa che la domanda è poco elastica (una riduzione di prezzo fa cambiare la quantità domandata di poco).
Una domanda con questo tipo di elasticità si dice “anelastica”. Lo vedremo più nel dettaglio tra poco.

Notiamo che l’elasticità varia lungo la curva di domanda

Notiamo che se c’è un’ulteriore riduzione di prezzo, da 1,80 a 1,60 (quindi sempre di 20 centesimi), l’elasticità sarà diversa.
In questo caso avremmo:
– Variazione percentuale della quantità domandata: 1,6%
– Variazione percentuale del prezzo: 11%.

In questo caso, l’elasticità della domanda (a parità di riduzione di prezzo di 20 centesimi)sarà 1,5.

Vediamo come l’elasticità varia lungo la curva di domanda.

Calcoliamo l’elasticità della domanda in un punto

Proviamo ad osservare qual è l’elasticità in un determinato punto. Il punto in cui il prezzo al kg degli avocado è di 3€ (e quindi in cui la quantità domandata è 200 (tonnellate).

In questo caso (e solo in casi come questo) abbiamo la funzione di domanda, e quindi possiamo usare la formula semplificata:

L’elasticità in corrispondenza di questo equilibrio (p=3,00 € e q=200)sarà la seguente:

  • – 0,3

Come vedi, ha un segno negativo (-).

Questo riflette la legge della domanda: all’aumentare del prezzo, si domandano quantità inferiori.

Per questo motivo:

l’elasticità della domanda viene considerata in valore assoluto

Quali valori può assumere l’elasticità della domanda?

L’elasticità della domanda, presa in valore assoluto (cioè moltiplicando l’elasticità, che è negativa, per meno uno) può assumere valori compresi tra zero e infinito.

In particolare l’elasticità può essere:

  • compresa tra 0 e 1. In questo caso parliamo di domanda anelastica.
  • uguale ad uno. In questo caso parliamo di domanda ad elasticità unitaria
  • maggiore di uno. In questo caso parliamo di domanda elastica
Quali valori può assumere l'elasticità della domanda?

L’elasticità varia lungo la curva di domanda

Anche quando la curva di domanda è lineare (cioé di primo grado, una retta)e quindi ha pendenza costante, l’elasticità varia lungo la curva di domanda.

In particolare, è tanto maggiore (intendendo per ‘maggiore’ in valore assoluto)quanto più alto è il prezzo.

Vediamo graficamente questa nozione, prendendo il grafico della funzione di domanda del precedente esempio:

 q = 286 – 20p

Elasticità lungo la curva di domanda

Nel punto medio della curva, in cui il prezzo è a/2b (7,15), e la quantità è a/2, abbiamo: 

Elasticità nel punto medio

Per i prezzi superiori a quello corrispondente al punto di elasticità unitaria (p = 7,15)l’elasticità sarà maggiore in valore assoluto.

Per i prezzi inferiori, sarà inferiore (quindi compresa tra -1 e 0).

Finora abbiamo visto cos’è l’elasticità, come si calcola, e come cambia lungo la curva di domanda.

Ci sono due casi limite, in cui l’elasticità è uguale lungo tutta la curva di domanda.
Vediamoli brevemente.

Casi limite

A) Curva di domanda orizzontale (domanda perfettamente elastica)

La curva di domanda rappresentata da una retta orizzontale, indica che i consumatori acquisteranno quel bene/servizio soltanto a quel prezzo e, ovviamente, ad un prezzo superiore.

Qualsiasi aumento (anche lieve) di prezzo farà scendere la domanda a zero. 

Questa curva di domanda è infinitamente elastica.

Curva di domanda orizzontale - Elasticità infinita

Perché la curva di domanda dovrebbe essere orizzontale?

La curva di domanda potrebbe essere orizzontale perché i consumatori giudicano, ad esempio, due beni perfetti sostituti.

Marlboro_uguale_lucky_strike

Immaginiamo che per i consumatori sia esattamente uguale fumare sigarette Marlboro o Lucky Strike.

In questo caso, i due marchi dovranno avere esattamente lo stesso prezzo.

Pensiamo all’elasticità della domanda di sigarette Marlboro (ma il ragionamento sarebbe uguale anche se osservassimo le Lucky Strike:

  • Se il prezzo delle Marlboro sale anche soltanto di 1 centesimo, i consumatori si sposteranno sulle Lucky Strike!
  • se il prezzo delle Marlboro scende anche soltanto di 1 centesimo, i consumatori si sposteranno sulle Lucky Strike!

B) Curva di domanda verticale (domanda inelastica)

La curva di domanda rappresentata da una retta verticale, indica che i consumatori acquisteranno quel bene/servizio a prescindere dal prezzo.

Qualsiasi aumento o riduzione del prezzo non fa cambiare la quantità domandata, che è fissa. L’elasticità è pari a zero lungo tutta la curva di domanda.

Curva di domanda verticale - Perfettamente inelastica

Perché la curva di domanda dovrebbe essere verticale?

La curva di domanda è verticale per i beni essenziali, ossia per i beni che le persone ritengono indispensabili per la propria vita, e per i quali pagherebbero qualsiasi prezzo.

Ad esempio l’insulina per un diabetico, oppure un qualsiasi altro farmaco vitale per una persona.

Altre elasticità della domanda

Con ‘elasticità della domanda’, come abbiamo detto, solitamente ci riferiamo all’elasticità rispetto al prezzo.

Tuttavia, ci possono essere anche altre elasticità della domanda.
In particolare, quelle più usate sono quella rispetto al reddito, e quella incrociata rispetto al prezzo.
Accenniamo brevemente cosa rappresentano.

L’elasticità rispetto al reddito

Come abbiamo visto in un post dedicato, all’aumentare del reddito, la domanda si sposta verso destra. Mentre al diminuire del reddito, si sposta verso sinistra.

Possiamo misurare la sensibilità della quantità domandata rispetto al reddito in corrispondenza di un dato prezzo, utilizzando l’elasticità rispetto al reddito.

Questa risponde alla domanda: se il reddito aumenta di un’unità, di quanto aumenta la quantità domandata?

Si indica tipicamente con la lettera greca ‘xi’ (ξ), e si calcola come: 

Elasticità rispetto al reddito - Spiegazione formula
Elasticità rispetto al reddito - Formula

È simile all’elasticità rispetto al prezzo (il meccanismo di calcolo è uguale), soltanto che anziché avere la variazione percentuale di prezzo, al denominatore, abbiamo la variazione percentuale di reddito.

L’elasticità incrociata rispetto al prezzo

Come abbiamo visto, la domanda varia anche con il variare del prezzo di altri beni (ad esempio di beni complementari, o di sostituti).

L’aleasticità incrociata rispetto al prezzo misura di quanto varia la quantità domandata di un bene al variare del prezzo di un altro bene!
Ad esempio, se stiamo osservando la domanda delle mele, e vogliamo sapere di quanto varia la quantità domandata al variare del prezzo delle pere, questo è un esempio di elasticità incrociata.

Elasticità incrociata del prezzo

Indicheremo il prezzo dell’altro bene con pa.

La formula di calcolo è la seguente:

Il meccanismo è uguale all’elasticità rispetto al prezzo, soltanto che si confronta la variazione della quantità domandata rispetto al prezzo di un altro bene.

Se l’elasticità incrociata è negativa, i due beni sono complementi.
Se è positiva, i due beni sono sostituti.

EpsonVsCanon - Esempio di elasticità incrociata

Facciamo un esempio per chiarire perché è importante prendere in considerazione anche l’elasticità incrociata.

Prendiamo l’azienda Epson, quella che produce stampanti.

Alla Epson interessa sapere come la quantità domandata della sua stampante di fascia bassa varierà, se la Canon aumenta o riduce il prezzo della sua stampante di fascia bassa.

Perché ci interessa l’elasticità?

L’elasticità della domanda è un concetto fondamentale perché ha implicazioni concrete sia per i governi che per le imprese.

Per esempio, un governo che introduce una nuova imposta su un bene deve prevedere come reagiranno i consumatori: ridurranno molto i loro acquisti o continueranno a comprare quasi come prima? La risposta dipende da quanto è inclinata la curva di domanda, ovvero dalla sua elasticità.

Anche le imprese devono tenere conto di questo concetto. Prima di alzare o abbassare il prezzo di un prodotto, è essenziale sapere quale sarà la reazione dei consumatori. Se la domanda è molto elastica, un piccolo aumento di prezzo potrebbe far crollare le vendite, mentre se è rigida, i consumatori continueranno ad acquistare senza grosse variazioni.

In sintesi, capire l’elasticità della domanda aiuta a prendere decisioni strategiche più consapevoli, sia nel settore pubblico che in quello privato.

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Domande e risposte sull’elasticità della domanda

Cos’è l’elasticità della domanda?

Indica sinteticamente la sensibilità della quantità domandata alle variazioni di prezzo.
In altre parole risponde alla domanda: “se cambio il prezzo, di quanto cambia la quantità domandata?”

Qual è la formula dell’elasticità della domanda?

La formula è sostanzialmente una frazione. Al numeratore abbiamo la variazione percentuale della quantità domandata, e al denominatore abbiamo la variazione percentuale del prezzo.

L’elasticità è uguale lungo tutta la curva di domanda?

No, non lo è.
Può sembrare controintuitivo (la pendenza della curva di domanda è una costante, un numero). Tuttavia, come abbiamo visto nel post, l’elasticità varia lungo la curva di domanda.

Cosa significa che la domanda è relativamente elastica?

Significa che una variazione di prezzo determina una variazione della quantità domandata più che proporzionale.

Cosa significa che la domanda è relativamente inelastica?

Significa che una variazione di prezzo determina una variazione della quantità domandata meno che proporzionale.

Come si rappresenta graficamente una curva di domanda perfettamente elastica?

Una curva di domanda perfettamente elastica si rappresenta graficamente con una retta parallela all’asse della quantità (ascisse).
Una variazione, anche infinitesimale, del prezzo fa scendere la quantità domandata a zero.Curva di domanda orizzontale

Come si rappresenta graficamente una curva di domanda perfettamente inelastica?

Una curva di domanda perfettamente inelastica si rappresenta graficamente con una retta parallela all’asse del prezzo (ordinate).
Una variazione, anche grande, del prezzo non fa cambiare la quantità domandata.Curva di domanda verticale

Quiz sull’elasticità della domanda

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