Monopolio: spiegazione semplice passo per passo

Il monopolio è una forma di mercato caratterizzata da un solo venditore (il monopolista).

In questo post, parleremo del monopolio in modo semplice, passo dopo passo.

Inizieremo col dire più in dettaglio cosa sono i monopoli, perché esistono, poi vedremo qual è la curva di domanda del monopolista, in che modo il monpolista stabilisce il prezzo e massimizza il profitto; vedremo anche come si disegna il grafico del monopolio, e qual è l’effetto del monopolio sul benessere in generale.

Attenzione

Spesso si faranno dei riferimenti alla Concorrenza Perfetta per illustrare i concetti, quindi è preferibile conoscere quell’argomento per comprendere tutto appieno.
In fondo al post c’è un video sul monopolio, dal nostro canale YouTube, e anche un quiz per mettere alla prova la tua conoscenza!

Monopolio immagine iniziale
I think it’s wrong that only one company makes the game Monopoly
Steven Wright

Cos’è un monopolio?

Tutti hanno un’idea di cosa sia un monopolio (anche se molti pensano solitamente al monopolio statale delle sigarette, che è un tipo di monopolio, ma non l’unico).

In economia, il monopolio è una forma di mercato. Diamone una definizione più formale:

Un monopolio è un mercato nel quale opera una singola impresa (l’impresa monopolistica o più semplicemente il monopolista) e il bene non ha sostituti stretti.

Dal testo “Microeconomia” di Jeffrey M. Perloff – 2009 – editore: apogeo

Ora che abbiamo definito il monopolio in modo più formale, possiamo porci alcune domande, come: perché esistono i monopoli? Come si comporta il monopolista? Conviene alla collettività che esistano i monopoli?
Proviamo a rispondere q auesti interrogativi.

Perché esistono i monopoli?

Quando abbiamo parlato della concorrenza perfetta, abbiamo detto a chiare lettere che se c’è un extra-profitto, le imprese tendono ad entrare nel mercato, riducendo l’extra-profitto a zero.

Dunque cosa impedisce ad altre imprese di entrare nel mercato se c’è un monopolio?

Come vedremo, il monopolista ha un extra-profitto, che “fa gola” ad altre imprese. Perché queste allora non aggrediscono quel mercato?
I motivi possono essere diversi. Proviamo a riassumerli nelle schede qui sotto (clicca su ciascuna scheda per espanderla):

In questo caso il monopolio è imposto dalla legge, che vuole che ci sia una sola impresa operante nel mercato.
In altre parole le imprese vorrebbero entrare nel mercato, ma non possono perché è vietato dalla legge.

Monopolio di stato
Monopolio tecnologico

Nel caso di un monopolio tecnologico (o delle risorse) c’è una sola impresa nel mercato, perché questa possiede una risorsa chiave per la produzione di un bene che non ha sostituti.

Questo tipo di monopoli può essere protetto dalla registrazione di brevetti, impedendo così alle altre imprese di imitare il comportamento dell’impresa monopolista.

Un monopolio si dice naturale quando l’impresa possiede accesso esclusivo ad una risorsa naturale (l’esempio classico è quello di una miniera), oppure perché ci sono delle economie di scala talmente grandi da impedire l’ingresso nel mercato a qualsiasi altra impresa (ossia costi fissi molto alti).

La curva di domanda del monopolista

In monopolio, come abbiamo detto, c’è una sola impresa. Significa che la curva di domanda del mercato È la curva di domanda del monopolista. Chiunque voglia comprare quello specifico bene dovrà comprarlo dal monopolista, non può andare altrove.

La curva di domanda del monopolista equivale alla curva di domanda del mercato

Richiamando nuovamente la concorrenza perfetta, abbiamo visto che in essa la singola impresa (impresa rappresentativa) ha una curva di domanda orizzontale, che corrisponde al prezzo di mercato.

Questo significa che, in concorrenza perfetta, le imprese sono price taker, ovvero subiscono il prezzo, non possono influenzarlo.

In monopolio, come possiamo immaginare, la situazione cambia. L’impresa monopolistica sceglie il prezzoprice maker), perché si trova di fronte ad una curva di domanda inclinata negativamente (che è la curva di domanda del mercato).

L’impresa monopolistica è price maker, e lo è perché si interfaccia con una curva di domanda inclinata negativamente!

Curva di domanda del monopolista

Potere di mercato del monopolista

Il fatto che il monopolista abbia tutta la domanda del mercato, ovvero si confronti con una curva di domanda inclinata negativamente, gli da il potere di fissare il prezzo.

Se la curva di domanda forse perfettamente elastica (orizzontale), come nel caso della concorrenza perfetta, il monopolista non potrebbe fissare il prezzo. Dovrebbe attenersi a quello di mercato, dunque sarebbe price taker. Un aumento o una riduzione infinitesimale del prezzo non gli farebbero vendere nessuna unità del bene.

Il potere di mercato che il monopolista ha, poi, dipende da quanto sia inclinata la curva di domanda (ossia da quanto sia elastica).

Una curva di domanda relativamente “piatta”, ovvero con maggiore elasticità, darà al monopolista minore potere di mercato. Al contrario, una curva di domanda relativamente inelastica gli attribuirà maggior potere di mercato.

Il monopolista e le scelte di prezzo

Il monopolista, essendo l’unico fornitore, può fissare il prezzo dei suoi beni, sempre in base a quanto i consumatori sono disposti a pagare (curva di domanda). Poiché non ha concorrenti, ha molta libertà nella scelta del prezzo. Tuttavia, il suo scopo è ottenere il massimo profitto, quindi sceglierà il prezzo che gli garantisce i maggiori guadagni.

Prima di parlare del profitto del monopolista, soffermiamoci un attimo sugli effetti che hanno i cambiamenti del prezzo sulla quantità domandata.

Effetti dei cambiamenti di prezzo

Visto che la domanda è inclinata negativamente, sappiamo che il monopolista può agire solo sul prezzo: se lo aumenta, venderà di meno, mentre se lo abbassa, venderà di più.

Grafico domanda del monopolista = domanda di mercato - (Monopolio spiegazione semplice)

Quando il monopolista abbassa il prezzo, succedono due cose: da un lato, un effetto positivo, perché con un prezzo inferiore si vendono più prodotti; dall’altro lato, un effetto negativo, perché il guadagno per unità è minore. Se l’aumento delle vendite compensa la riduzione del guadagno per unità, conviene abbassare il prezzo. Vediamo questo concetto con un grafico:

Grafico prezzo e quantità del monopolista - Monopolio spiegazione semplice

Nel grafico sovrastante, quando il prezzo si riduce da p1 a p2, il monopolista “perde” l’area in rosso ma “guadagna” l’area in verde.

Se l’area in verde meno l’area in rosso è positiva, allora al monopolista conviene ridurre il prezzo; in caso contrario no.

Osservazione

La riduzione di prezzo è più conveniente quando la domanda è più elastica.
In altre parole, se la curva di domanda è più “orizzontale”, una riduzione di prezzo comporta una grande quantità in più!

L’area in verde guadagnata MENO l’area in rosso persa è il RICAVO MARGINALE.

Il monopolista ha ridotto il prezzo per aumentare le vendite. Così ha venduto più unità (q2) a un prezzo inferiore (p2) e, se il ricavo totale aumenta, l’incremento per ogni unità in più si chiama ricavo marginale.

Dal momento che la curva di domanda ha pendenza negativa, il monopolista deve chiedere un prezzo inferiore se vuole vendere di più.

Per questo motivo il ricavo marginale è sempre inferiore al prezzo: per vendere una quantità in più, il monopolista deve ridurre il prezzo dell’unità aggiuntiva e di tutte quelle precedenti (stiamo ipotizzando che non si possa fare discriminazione di prezzo).

Mentre in concorrenza perfetta sappiamo che per la singola impresa il prezzo è uguale al ricavo marginale.

Per il monopolista il ricavo marginale è sempre inferiore al prezzo.

Il ricavo marginale in monopolio

Abbiamo brevemente accennato al ricavo marginale. Parliamone più approfonditamente, per capire il concetto appieno.
Anzitutto vediamo più nel dettaglio cos’è il ricavo marginale, e come si rappresenta graficamente.

Il ricavo marginale è dato dalla seguente formula:

Formula ricavo marginale

MR sta per Marginal Revenue.

La formula sembra complicata, ma basta osservare bene i suoi componenti per capirla. Andiamo a vederli uno per uno.

p(Q)Q è il ricavo totale, che è dato dal prezzo per la quantità. p(Q)è il prezzo, che varia in funzione della quantità, mentre q è la quantità venduta.
La derivata del ricavo totale (numeratore)rispetto alla quantità (il denominatore)ci da il ricavo marginale.

L’ultima parte non è altro che un modo diverso di scrivere la formula, ovvero come prezzo (p) più la variazione di prezzo necessaria per vendere una quantità in più (dp/dq)per la quantità totale venduta (Q).

Se vuoi capire come si è arrivati a questa derivata clicca qui.

Relazione tra ricavo marginale e curva di domanda

Il ricavo marginale, cioè il guadagno in più ottenuto vendendo un’unità aggiuntiva, dipende dalla domanda di mercato. In pratica, scende due volte più rapidamente rispetto alla diminuzione del prezzo lungo la curva di domanda.

Il ricavo marginale ha pendenza doppia rispetto alla curva di domanda

Vediamo analiticamente il perché di questa relazione tra ricavo marginale e curva di domanda.

Sappiamo (come abbiamo visto nella post sulla domanda e l’offerta), che la funzione di domanda è definità così:

qd=a-bp

Possiamo esprimere questa funzione come funzione di domanda inversa (ovvero in funzione del prezzo), ottenendo la seguente equazione:

*Nota che c=a/b; d=-1/b

p = c – dqd

Con questa funzione di domanda inversa (p = c – dqd), calcoliamo il ricavo marginale.

Sappiamo che RT (Ricavo Totale)=p x q. Vediamo come calcolare il ricavo marginale partendo da qui.

*Nota: nei calcoli per semplicità scriverò q, e con q mi riferirò a qd

Calcolo del ricavo marginale di monopolio

Dunque abbiamo visto come il ricavo marginale ha una pendenza doppia rispetto alla curva di domanda. Graficamente si rappresenta così:

Grafico ricavo marginale e curva di domanda: monopolio spiegazione semplice

In questo grafico, possiamo anche notare quanto già detto prima, ovvero che per il monopolista, il ricavo marginale è inferiore al prezzo.
L’ausilio del grafico può aiutare a chiarire e memorizzare ulteriormente il concetto:

Grafico: Il ricavo marginale del monopolista è inferiore al prezzo - Monopolio spiegazione semplice

Come vediamo nel grafico, per la quantità q1, il ricavo marginale è MR1, mentre il prezzo è maggiore (p1)

Il monopolista, deve ridurre il prezzo per vendere un’unità aggiuntiva (e deve anche ridurlo per tutte le altre unità del bene).

Perché in monopolio il ricavo marginale è inferiore al prezzo?

Per rispondere a questa domanda, osserviamo il seguente video preso dal canale YouTube:

YouTube player

La massimizzazione del profitto del monopolista

Finora, nella nostra spiegazione semplificata del monopolio, abbiamo ignorato i costi. Senza considerarli, il monopolista produrrebbe fino al punto in cui il ricavo marginale (MR) diventa zero.

Se non ci fossero costi il monopolista produrrebbe fino al punto in cui il ricavo marginale è uguale a zero
MR = 0

Il monopolista, però, sostiene dei costi, quindi li considera per massimizzare il profitto. Vediamo come ottimizza i suoi guadagni sia analiticamente che graficamente.

Puoi anche trovare detli esercizi svolti sulla massimizzazione del profitto del monopolista cliccando sul pulsante qui sotto:

Massimizzazione del profitto – interpretazione analitica

Sappiamo che il profitto (π) è dato dai ricavi totali (TR – Total Revenue)al netto dei costi totali (TC – Total cost):

π = TR – TC

Il profitto è massimo quando la differenza tra i ricavi totali e i costi totali è massima.
Per trovare il profitto massimo, dobbiamo vedere in che punto la derivata del profitto (∂π) è uguale a zero.

Derivata del profitto uguale a zero

Notiamo anche che se il monopolista decidesse di produrre quantità maggiori (a destra di Q*), o minori (a sinistra di Q*) rispetto a quella quella per cui il profitto è massimo (ovvero quella per cui la derivata del profitto è uguale a zero), il profitto sarebbe inferiore!

Per quantità diverse da quella in cui la derivata del profitto è uguale a zero, il profitto è minore

Dunque, per trovare il profitto massimo, dobbiamo semplicemente calcolare la derivata del profitto, e porla uguale a zero.

∂π = ∂(TR) – ∂(TC) = 0

Osservando la derivata sopra, sappiamo che la derivata dei ricavi totali (∂TR)non è altro che il ricavo marginale, e che la derivata dei costi totali, non è altro che il costo marginale:

∂TR = MR

∂TC = MC

Quindi, per riassumere il ragionamento:

∂(TR) – ∂(TC) = 0

Equivale a dire:

MR – MC = 0

Dunque, la condizione di massimizzazione del profitto del monopolista è:

MR = MC

Il monopolista massimizza il suo profitto nel punto in cui il ricavo marginale è uguale al costo marginale.

Massimizzazione del profitto – Interpretazione grafica

Vediamo adesso il concetto appena espresso dal punto di vista grafico.

In altre parole, vediamo dal punto di vista grafico in che modo il monopolista massimizza il proprio profitto, producendo la quantità che rende i ricavi marginali (MR) uguali ai costi marginali (MC).

Massimizzazione del profitto del monopolista. Grafico dei costi e del profitto a confronto

Il prezzo di monopolio

Ricordiamo che il monopolista è price maker, ovvero può scegliere il prezzo da applicare.

Quale prezzo appicherà?

A questo punto, dovrebbe essere chiaro che sceglierà il prezzo che rende i ricavi marginali uguali ai costi marginali (e che quindi massimizza il suo profitto).

Quindi è il prezzo che corrisponde alla quantità Q* lungo la curva di domanda.

Siccome i ricavi marginali stanno sotto la curva di domanda, l’intersezione tra ricavi marginali e costi marginali (MR = MC)starà anch’essa sotto la curva di domanda. Quindi il prezzo scelto dal consumatore sarà superiore al costo marginale.

p > MC

Quale profitto realizza il monopolista?

Adesso facciamo un breve riepilogo: abbiamo spiegato cos’è un monopolio, perché esiste, come funziona la curva di domanda e cosa sia il ricavo marginale. Infine, abbiamo visto come il monopolista massimizza il profitto.

L’ultima cosa che rimane da chiederci è: quale profitto viene realizzato dal monopolista, nel punto di massimizzazione?

La risposta sta nel seguente grafico, che è opportuno spiegare con un video brevissimo dedicato all’argomento:

Area di profitto di monopolio

Ecco un video che illustra brevemente come rappresentare l’area di profitto del monopolista nel grafico:

YouTube player

Come si disegna il grafico di monopolio?

Per evitare di appesantire questo post, la rappresentazione grafica del monopolio è descritta in dettaglio in un altro post, che puoi vedere cliccando sul pulsante qui sotto:

C’è anche un video dedicato all’argomento:

YouTube player

Gli effetti del monopolio sul benessere: la perdita secca di monopolio

Come si misura il benessere in microeconomia? Molto semplice: come somma del surplus del consumatore (CS – Consumer Surplus)e del surplus del produttore (PS – Producer Surplus).

W = CS + PS

Quando un mercato è perfettamente concorrenziale, e funziona correttamente, il benessere è massimizzato (non c’è perdita secca).

In monopolio, invece, il benessere (W)è inferiore rispetto a quello di concorrenza perfetta.

Il monopolista ha potere di mercato, fissa il prezzo, e lo fissa ad un livello che è maggiore del costo marginale. Così facendo, porta i consumatori ad acquistare una quantità inferiore di beni, e causa una perdita secca (una perdita di benessere per la società).

Il grafico della perdita secca di monopolio è il seguente:

Grafico perdita secca di monopolio

Per evitare di appesantire troppo l’argomento, trovate un post dedicato all’argomento della perdita secca del monopolista che potete visitare cliccando sul pulsante qui sotto:

Video sul monopolio

Il seguente video sintetizza gli argomenti che abbiamo affrontato in questo post:

YouTube player

Il monopolio: domande e risposte

Cos’è un monopolio?

Un monopolio è un mercato in cui opera una sola impresa (detta monopolista o impresa monopolistica)e il bene venduto non ha sostituti stretti.

Perché esistono i monopoli?

Ci sono diversi motivi per i quali in un certo mercato opera soltanto un’impresa. In particolare, possiamo avere un monopolio:
– Naturale
– Legale
– Tecnologico (o delle risorse)

Il ricavo marginale del monopolista è uguale al prezzo?

No, per il monopolista il ricavo marginale è inferiore al prezzo. Il concetto è spiegato brevemente in questo video.

Qual è la curva di domanda del monopolista?

La curva di domanda del monopolista coincide con la curva di domanda di mercato

Il monopolista è price-maker o price-taker?

L’impresa monopolistica è price-maker, ovvero può imporre il suo prezzo. Non è soggetta al prezzo di mercato (come invece avviene con le imprese concorrenziali)

Perché la curva di domanda del monopolista coincide con la domanda di mercato?

Perché tutto il mercato “è del monopolista”. Essendoci una sola impresa nel mercato, tutta la domanda viene soddisfatta dal monopolista.

Infografica sul monopolio

Infografica monopolio

Quiz sul monopolio

Mettiamoci alla prova! Clicca sul pulsante qui sotto e troverai un quiz sul monopolio!


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