Il bilancio d’esercizio è uno strumento fondamentale per comprendere la situazione economica, patrimoniale e finanziaria di un’azienda. Redatto annualmente, fornisce informazioni essenziali agli stakeholder, come investitori e creditori. In questo post, esploreremo le sue finalità, la struttura e i principi contabili che ne regolano la redazione.
Perché viene redatto il bilancio d’esercizio?
Periodicamente, per le finalità di conoscenza interne ed esterne citate in questo post, sorge l’esigenza di interrompere idealmente la gestione per misurare i risultati conseguiti in un definito arco di tempo, redigendo il bilancio d’esercizio.

È importante notare che l’interruzione è solamente ideale, non è reale. L’impresa continua il suo operato, senza un’effettiva sospensione dell’attività, ma per motivi pratici si ‘finge’ un’interruzione per misurare il risultato di un arco di tempo definito.
Il periodo che viene scelto per la misurazione, è detto periodo amministrativo (e spesso, ma non necessariamente, coincide con l’anno solare).

Spesso il periodo amministrativo viene chiamato anche esercizio.
Da cosa è composto il bilancio d’esercizio?
Il bilancio d’esercizio è dunque il documento destinato a rappresentare in sintesi la realtà aziendale, ed è formato da due tavole:
- Stato Patrimoniale
- Conto Economico
E da due relazioni:
- Nota integrativa
- Relazione sulla gestione

Lo stato patrimoniale
Lo stato patrimoniale esprime la consistenza e la composizione degli investimenti e delle fonti di finanziamento dell’azienda alla data di chiusura dell’esercizio.
I valori contenuti nello stato patrimoniale, sono grandezze dette fondo.
È ovvio che le grandezze nello stato patrimoniale alla fine dell’anno, sono le stesse all’inizio del nuovo anno.
Alla fine dell’esercizio, i conti dello stato patrimoniale vengono chiusi, per essere poi riaperti all’inizio del nuovo esercizio.
Attivo e passivo dello Stato Patrimoniale
Lo stato patrimoniale è composto da due sezioni contrapposte: attivo e passivo.
La somma delle attività (elementi dell’attivo)e delle passività (elementi del passivo)è uguale.
L’attivo e il passivo hanno lo stesso importo totale.

ATTIVO
Nella sezione attivo, sono rappresentati gli investimenti, cioè il valore dei beni che l’azienda ha a disposizione per lo svolgimento della propria attività. Parliamo di crediti, immobilizzazioni, disponibilità liquide, rimanenze, e ratei o risconti.
PASSIVO
Nel passivo sono rappresentati i finanziamenti con i quali l’azienda fa fronte agli investimenti effettuati. Questi finanziamenti possono provenire a titolo di prestito vero e proprio (detti debiti di finanziamento)e per effetto di dilazioni di pagamento concesse da terzi creditori (debiti di funzionamento).
Il passivo include anche i finanziamenti ricevuti dai soci tramite apporti di capitale (capitale sociale)o mancato prelevamento di utili (riserve): tali voci (la somma di capitale sociale e riserve)costituiscono il patrimonio netto, o mezzi propri dell’azienda.
Il patrimonio netto è assimilabile a un debito dell’azienda nei confronti dei soci, ma non ha scadenza né certezza del rimborso.
Nel patrimonio netto compare anche il risultato economico dell’esercizio, inserito a saldo tra le due sezioni: esso misura la variazione che il patrimonio netto ha subito per effetto della gestione.
Anche l’utile, in senso ampio, è assimilabile ad un “debito” verso i soci, i quali potranno in sede assembleare deciderne la destinazione (ad esempio, potranno decidere se distribuirli, o convertirli in riserve).
Il conto economico
Il conto economico riporta i ricavi e i costi di un’azienda durante l’esercizio, rappresentando il flusso delle operazioni svolte nei dodici mesi. In altre parole, mostra come si è formato il risultato d’esercizio, ovvero l’utile o la perdita.
È strutturato in forma scalare, perché questo è il formato previsto dal codice in recepimento delle normative europee (anche se in ragioneria si può redigere anch’esso a sezioni contrapposte, con i costi in dare e i ricavi in avere) quindi le voci sono elencate in sequenza, senza suddivisioni in colonne. Si compone di diverse sezioni:
- Valori della produzione (A): include i ricavi generati dalle vendite.
- Costi della produzione (B): indica le spese sostenute per l’attività aziendale.
Sottraendo i costi della produzione ai ricavi (A – B) si ottiene il risultato della gestione caratteristica. Se è positivo, significa che l’impresa sta operando bene nel suo settore, anche se altri fattori potrebbero portare comunque a una perdita complessiva.

- Proventi e oneri finanziari (C): comprende i ricavi e i costi derivanti da investimenti in attività finanziarie, quindi non legati alla gestione operativa dell’azienda.
- Rettifiche di valore di attività finanziarie (D): registra variazioni nel valore di titoli e partecipazioni.
- Proventi e oneri straordinari (E): raccoglie componenti eccezionali, come eventi imprevisti (es. un furto) o correzioni di errori contabili di esercizi precedenti.
La somma algebrica di queste cinque voci determina il risultato prima delle imposte. Sottraendo le imposte sul reddito, si arriva infine all’utile (o alla perdita) netto dell’esercizio.
La nota integrativa e la relazione sulla gestione
Nota integrativa
La nota integrativa serve per spiegare e dettagliare i valori presenti nel conto economico e nello stato patrimoniale.
Oltre a fornire chiarimenti sugli importi, indica le variazioni rispetto all’esercizio precedente e ne giustifica le cause, scomponendo i dati per una maggiore trasparenza.
È un documento essenziale per comprendere a fondo il bilancio, soprattutto perché alcuni valori non sono certi ma derivano da stime. La nota integrativa chiarisce proprio il metodo e i criteri utilizzati per queste valutazioni.
Relazione sulla gestione
La relazione sulla gestione offre un quadro chiaro e dettagliato della situazione aziendale, aiutando a comprenderne l’andamento e il contesto in cui opera.
Include informazioni sulle condizioni economiche, sull’andamento dei mercati, sulle sfide e opportunità affrontate, sui cambiamenti organizzativi e sulle attività di ricerca e sviluppo.
Di solito, contiene anche la proposta su come destinare l’utile (ad esempio, distribuirlo ai soci o accantonarlo in riserve) o le modalità di copertura di eventuali perdite.
Domande e risposte sul bilancio d’esercizio
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