I cartelli (oligopolio collusivo)

Abbiamo già parlato dei cartelli nel nostro post introduttivo sull’oligopolio. Ma cosa succede esattamente quando le imprese scelgono di colludere invece di competere?

Quando un gruppo di imprese si coordina per limitare la concorrenza e massimizzare i profitti collettivi, si parla di oligopolio collusivo. In altre parole, invece di farsi guerra sui prezzi o sulle quantità prodotte, le imprese preferiscono accordarsi per ottenere un vantaggio maggiore.

In questo post ci concentriamo sui cartelli, provando a capire perché si formano, e cosa succede quando si forma un cartello.

OLIGOPOLIO COLLUSIVO

Cosa sono i cartelli?

Un cartello è un’alleanza tra imprese che collaborano per controllare il mercato, fissare i prezzi o limitare la produzione. Si tratta della forma più estrema di collusione esplicita, ovvero quando i rappresentanti delle aziende si parlano direttamente e decidono insieme come comportarsi.

Nel caso di un oligopolio, ogni impresa ha due opzioni:

  • Competere con le altre (adottando strategie individuali)
  • Colludere, ovvero accordarsi per massimizzare il profitto collettivo

La collusione può essere:

  • Tacita (senza un vero accordo scritto, ma con comportamenti coordinati)
  • Esplicita, come avviene nei cartelli, dove le imprese si accordano apertamente

Il cartello è la forma più estrema di collusione esplicita.

Non tutte le imprese devono necessariamente aderire al cartello.

Cartello perfetto vs. cartello imperfetto

Non tutti i cartelli funzionano allo stesso modo:

  • Cartello perfetto: tutte le imprese aderiscono e si comportano come un monopolista, decidendo quantità e prezzi di mercato.
  • Cartello imperfetto: solo alcune imprese partecipano, mentre le altre continuano a competere. In questo caso, il cartello assume il ruolo di impresa dominante, mentre le altre aziende si comportano da concorrenti marginali.

Il problema? Quando un cartello si comporta come un monopolio, il prezzo aumenta e la quantità prodotta diminuisce rispetto a un mercato concorrenziale. E chi ci perde? I consumatori, che pagano prezzi più alti per meno prodotti.
Ecco perché, nella maggior parte dei paesi industrializzati, i cartelli sono vietati: vengono considerati dannosi per il mercato e per i consumatori.

I cartelli - Oligopolio collusivo - Cartello perfetto e imperfetto

Quindi possiamo affermare che:

il cartello perfetto si comporta come un monopolista

Le imprese produrranno, in totale, la quantità di monopolio, applicheranno il prezzo di monopolio, e si divideranno il profitto di monopolio.

Per questo motivo, nella maggior parte degli stati industrializzati, i cartelli sono vietati: sono ritenuti controproducenti per i consumatori.

La quantità di monopolio è inferiore e il prezzo di monopolio è maggiore di quanto non sarebbe se le imprese concorressero.

Dunque se le imprese colludono e formano un cartello, secondo il legislatore, i consumatore ne “pagano le spese” in termini di prezzi maggiori e quantità inferiori.

OLIGOPOLIO COLLUSIVO

Come si comportano i cartelli?

Una volta formato, un cartello funziona così:

  1. Le imprese decidono quanta produzione totale immettere sul mercato.
  2. Ogni impresa riceve una quota di produzione assegnata.
  3. Tutti devono rispettare l’accordo, mantenendo il prezzo fissato.

Così facendo, le imprese traggono un profitto di monopolio (superiore a quello di concorrenza), che si divideranno.

Dunque la domanda di mercato coincide con la domanda del cartello (tutto il mercato è fornito dal cartello).

Oligopolio collusivo: Il cartello si comporta come un monopolista

Il cartello decide la quantità totale da produrre, e assegna ad ogni impresa una quota.

È fondamentale per la riuscita del cartello che tutte le imprese applichino il prezzo concordato, e che quindi producano la quantità stabilita

Ma c’è un rischio: e se un’azienda decide di barare?

Se un’impresa produce più della quota stabilita, il prezzo scende sotto quello concordato, mettendo in crisi il cartello. Quando un’impresa viola le regole del cartello producendo più del dovuto, si dice che ha scartellato.

Quando un’impresa viola l’accordo di cartello (producendo più della sua quota), allora si dice in gergo che l’impresa ha “scartellato“.

OLIGOPOLIO COLLUSIVO

Rappresentazione grafica del cartello

Osserviamo nel grafico seguente cosa succede quando le imprese formano un cartello.

Oligopolio collusivo - Cartelli - Grafico

Grafico a sinistra: l’industria

Nel grafico a sinistra vediamo l’industria, che nel caso di un cartello perfetto è tutta rappresentata dal cartello (ricordiamo che tutte le imprese aderiscono al cartello perfetto).

Le imprese si accordano per produrre la quantità di monopolio (Qm)che rende il ricavo marginale uguale al costo marginale (con Qm le due curve si intersecano).

Il prezzo applicato sarà quello di monopolio, pm.

Ho indicato anche la quantità che si sarebbe prodotta in concorrenza (Qc)e il prezzo di concorrenza (pc)in modo da evidenziare le differenze.

Grafico a destra: la singola impresa aderente al cartello

Nel grafico di destra vediamo la singola impresa aderente al cartello. La retta verticale è la quota che è stata imposta dal cartello.
L’impresa può produrre al massimo quella quantità.

Producendo quella quantità, l’impresa realizza il profitto evidenziato in verde.

OLIGOPOLIO COLLUSIVO

L’incentivo a scartellare

Quali sono le motivazioni che spingono le imprese a violare l’accordo di cartello (scartellare)?

Se colludere e formare un cartello è così conveniente, perché non sempre si formano i cartelli?

I motivi, in linea di massima, sono due:

  1. È illegale. Ci sono casi, anche noti, di condanne o indagini nei confronti di imprese accusate di aver formato un accordo di cartello (ad esempio Sotheby’s-Christie’s).
  2. Le imprese hanno un incentivo a scartellare.

Se un’impresa (grafico superiore, a destra)scartella, realizza un profitto molto maggiore.
Quindi ha un incentivo a violare l’accordo di cartello e a produrre una quantità superiore della quota a lei assegnata dal cartello.

L’impresa ha incentivo a vendere una quantità maggiore della sua quota al prezzo di monopolio, perché attratta dalla possibilità di profitto.

Tutte le imprese fanno lo stesso ragionamento, e quindi scelgono di scartellare (a meno che non ci sia un modo di forzarle a rispettare l’accordo), dunque il cartello fallisce.

Per questo motivo, quando si introduce l’oligopolio, solitamente si parla del dilemma del prigioniero: questo strumento ci permette di capire qual è la strategia dominante dei giocatori.

In particolare, nel dilemma del prigioniero, la strategia dominante è quella meno conveniente per entrambi i giocatori, ciononostante è l’equilibrio di Nash.

Allo stesso modo, nel caso dei cartelli, alle imprese conviene formare il cartello (perché si dividerebbero il profitto di monopolio), ma le imprese hanno un incentivo a violare l’accordo di cartello.

Il cartello: incentivi contrapposti

Spiegazione del grafico dei cartelli e dell’incentivo a scartellare

Il seguente video contiene una breve spiegazione del grafico dei cartelli, e dell’incentivo che ha ciascuna impresa a scartellare:

YouTube player

Perché si formano i cartelli?

In oligopolio ci sono poche imprese nell’industria.

La presenza di poche imprese rende facile mettersi d’accordo per ridurre l’output ed avere un impatto significativo sul prezzo.

Quali fattori facilitano la formazione di un cartello?

In quali casi è più facile per le imprese formare un cartello (che ricordiamo essere in moltissimi paesi illegale)?

Vediamo quali fattori agevolano il lavoro delle imprese in un mercato oligopolistico che intendono formare un cartello.

  • L’elasticità della domanda: più è anelastica la domanda, maggiore è il prezzo che si può fissare (il prezzo di monopolio);
  • Punizioni attese basse: se le imprese si aspettano punizioni basse, oppure una bassa probabilità di venire scoperti dalle autorità, allora la loro propensione a formare un cartello sarà maggiore;
  • Concentrazione dell’industria: minore è il numero delle imprese presenti in un’industria (che in altre parole significa che l’industria è molto concentrata), più facile sarà mettere d’accordo quelle poche imprese;
  • Facilità nella scoperta delle deviazioni (o “scartellamenti“): se è più semplice scoprire le deviazioni delle imprese aderenti al cartello, allora sarà più probabile la formazione di un cartello.

Riepilogo sull’oligopolio collusivo

In breve, possiamo dire che le imprese di un mercato oligopolistico hanno un incentivo a colludere (cioè a formare un cartello)per aumentare i profitti del cartello e delle singole imprese che ne fanno parte.

Poiché ciascuna impresa può guadagnare di più violando l’accordo (in gergo ‘scartellando’), il cartello non ha sempre successo.

Quando il cartello ha successo?

Affinché il cartello abbia successo, i membri devono essere in grado di scoprire e punire i trasgressori (coloro che scartellano).

Inoltre, le imprese che appartengono al cartello devono affrontare il problema di tenere nascosto l’accordo (che è illegale in moltissimi stati)sia ai clienti che all’autorità pubblica.

Domande e risposte sui cartelli

Cos’è un cartello?

È una forma di collusione esplicita, in cui le imprese aderenti si mettono d’accordo per limitare la quantità prodotta e applicare un prezzo più alto, realizzando un profitto maggiore che viene poi diviso tra le imprese del cartello.
Proprio per il fatto che le imprese “colludono”, viene chiamato anche “oligopolio collusivo“.

Perché a volte i cartelli non si formano?

Perché sebbene le imprese abbiamo un incentivo a formare un cartello (realizzare il profitto di monopolio e dividerselo), esse hanno un incentivo grande a violare l’accordo di cartello (scartellare), per via del maggiore profitto che possono realizzare violandolo.

Affinché un cartello si formi, tutte le imprese devono aderire al cartello?

No. È possibile formare un cartello anche se non tutte le imprese di un’industria ne fanno parte.
Possiamo infatti distinguere tra:
– Cartelli perfetti. In questi cartelli tutte le imprese di un’industria formano un cartello, il quale si comporta come un monopolista
– Cartelli imperfetti. In questo caso, le imprese che aderiscono al cartello si comportano come un’impresa dominante, e quelle che ne rimangono fuori sono imprese marginali che si comportano in modo concorrenziale

Anche le imprese in concorrenza perfetta potrebbero formare un cartello?

In linea teorica sì, anche le imprese in concorrenza perfetta potrebbero formare un cartello.
Tuttavia in pratica è impossibile che questo accada, perché sappiamo che le imprese concorrenziali sono moltissime e vendono tutte prodotti indifferenziati.
Se una singola impresa, o anche un gruppo di imprese (ad esempio 10, o 100)riducessero il proprio output, questo non avrebbe nessun effetto significativo sul prezzo di mercato.

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