L’oligopolio: un’introduzione semplice

L’oligopolio è una forma di mercato, che indica un mercato in cui operano poche grandi imprese.

In questo post non vogliamo trattare esaustivamente tutti gli argomenti riguardanti l’oligopolio qui (ovvero i vari modelli di oligopolio non cooperativo e così via).

L’oligopolio è una forma di mercato, che indica un mercato in cui operano poche grandi imprese.

In questo post NON tratteremo nel dettaglio tutti i tipi di oligopolio (ad esempio di Cournot, Bertrand, Stackelberg, oligopolio cooperativo, e così via). Questi sono trattati nel dettaglio in post dedicati, che puoi trovare nella pagina Microeconomia 101.

Piuttosto, parleremo con chiarezza di cos’è un’oligopolio, perché esiste, e delle caratteristiche specifiche che ha rispetto alle altre forme di mercato, e di come si possono comportare le imprese in oligopolio.

Cos’è l’oligopolio?

L’oligopolio è una forma di mercato caratterizzata da barriere all’entrata e da poche imprese (due, tre, o comunque un numero ridotto!)che operano in modo indipendente, ma sono consapevoli le une delle altre.

Nella realtà esistono diversi mercati molto concentrati (nel senso che ci sono molte poche imprese). Si pensi al mercato dell’automobile, al mercato del petrolio, e così via.

Dunque l’oligopolio si trova in mezzo tra il monopolio (in cui c’è una sola impresa)e la concorrenza perfetta, in cui ci sono moltissime imprese, che non hanno alcun potere di mercato.

Copertina Oligopolio Introduzione Semplice

Cosa rende l’oligopolio interessante?

Due cose rendono questa forma di mercato particolarmente interessante:

  • La possibilità di scelta delle impresa
  • L’interdipendenza strategica

Spieghiamo brevemente meglio cosa intendiamo:

La possibilità di scelta

In questa forma di mercato, le imprese sono davanti a due scelte:

  1. Competere
  2. Cooperare

In monopolio, questa scelta non è necessaria (è ovvio, c’è una sola impresa).
In concorrenza perfetta nemmeno. Le imprese sono price-taker, e non hanno potere di mercato.

Nell’oligopolio, le imprese possono abbassare i prezzi per attrarre clienti dalle concorrenti. Oppure possono accordarsi e comportarsi come un monopolio, dividendo il profitto massimo raggiungibile.

Interdipendenza strategica

Quando le imprese si trovano in una posizione nella quale le loro decisioni influiscono sia sulle loro vendite, che su quelle dei competitor, si dice che le imprese hanno interdipendenza strategica.

È questo il caso dell’oligopolio.

In sintesi, ogni scelta fatta da un’azienda influisce anche sulle altre. Per questo, quando decidono, le imprese considerano la reazione che le loro decisioni possono innescare.

Dunque ogni impresa deve osservare le proprie scelte e quelle degli altri competitor (sia le scelte effettive che quelle attese).

Negli altri mercati – come monopolio, concorrenza perfetta e concorrenza monopolistica – le aziende fanno scelte ottimali senza preoccuparsi delle decisioni delle altre. Si basano solo sulla domanda del mercato per decidere quanto produrre e massimizzare il profitto.

Nell’oligopolio la situazione è diversa: ogni impresa quando prende le proprie scelte tiene in considerazione le aspettative sulle scelte delle altre imprese.

Competere o colludere?

Come già detto, le imprese in un mercato oligopolistico hanno due scelte possibili:

  1. Competere con le altre imprese, e ottenere un profitto concorrenziale (sebbene non di concorrenza perfetta, ma un po’ più alto).
  2. Colludere, che in sostanza significa mettersi d’accordo, produrre la quantità di monopolio (qm)e dividere il profitto di monopolio (che è maggiore).

Due scelte per le imprese in oligopolio: competere o colludere

Se le imprese decidono di colludere, si parla della creazione di un cartello di imprese.

Se le imprese colludono (formando un cartello)ottengono in totale un profitto di monopolio (da spartirsi)che è maggiore del profitto che ottengono se competono.

È evidente che, in linea di principio, alle imprese conviene colludere.
Allora perché non sempre lo fanno? Vedremo tra poco il motivo!

*Nota: Per tutelare i consumatori, nella maggior parte dei paesi economicamente avanzati la formazione dei cartelli è vietata.

Perché le imprese scartellano?

Per riassumere brevemente quanto detto, in un oligopolio le aziende possono scegliere se competere tra loro o collaborare. Inoltre, ogni decisione di un’impresa influisce sui comportamenti e sui risultati delle altre.

Abbiamo inoltre visto che alle imprese converrebbe colludere anziché competere.

Nella realtà, però, si osserva che non tutte le imprese che beneficerebbero dalla creazione di un cartello, alla fine creano effettivamente un cartello.

È difficile creare un cartello, sebbene sia conveniente per tutte le imprese coinvolte.

Perché? Perché alcune imprese hanno una convenienza a “scartellare” (ovvero a non obbedire alle regole del cartello).

Per capire il ragionamento che porta alcune imprese a scartellare, dobbiamo parlare brevemente della teoria dei giochi!

Teoria dei giochi

Poiché l’oligopolio e i cartelli sono situazioni strategiche, la teoria dei giochi è lo strumento ideale per capire il comportamento delle imprese in un cartello. In questo contesto, un “gioco” rappresenta una competizione in cui ogni azienda sceglie una strategia per confrontarsi con le altre, e i profitti che ottiene dipendono dalle decisioni di tutti.

Il dilemma del prigioniero

Parliamo per un attimo di quello che probabilmente è il più famoso esempio di gioco: il dilemma del prigioniero (di cui parliamo in quest’altro post).

Dopo averlo illustrato, spiegheremo perché ha a che fare con gli oligopoli e la formazione dei cartelli.

Ipotizziamo che ci siano due rapinatori: uno si chiama Mario, e l’altro Monty. Mario e Monty rapinano una gioielleria.
La polizia non ha prove del furto, e l’unico modo per mettere in carcere i due è farli confessare.

Mario e Monty si erano giurati di non parlare mai, nel caso in cui fossero stati scoperti dalla polizia.
La polizia, tuttavia, ha un’altra arma: ha le prove di altri piccoli reati di Mario e Monty, che bastano a farli condannare ad 1 anno di prigione ciascuno.

Con quest’arma, la polizia proverà a fare confessare i due, mettendoli in due stanze separate ed interrogandoli singolarmente.

MARIO

La polizia fa entrare Mario in una stanza, e gli dice:
Guarda Mario, abbiamo le prove dei tuoi piccoli furtarelli e ce n’è abbastanza per metterti dentro per un anno, ma se confessi e Monty non parla, lui prenderà 8 anni, e tu non prenderai neanche un anno. Se invece Monty confessa, e anche tu parli, prenderete 4 anni ciascuno. Se Monty parla, ma tu stai zitto, allora tu prenderai gli 8 anni, e Monty se ne andrà a casa pulito. Quindi ti conviene parlare!”

Mario si trova davanti a questa matrice delle scelte:

Dilemma del prigioniero immagine 1

Quindi, per vedere la situazione di Mario dobbiamo guardare le righe e i triangoli azzurri: Vediamo che se mario confessa, può prendere quattro anni se anche Monty confessa, oppure zero se Monty sta zitto (è la riga di sopra).
Mentre se Mario sta zitto, può prendere 8 anni se Monty parla, oppure 1 anno se anche Monty sta zitto.

MONTY

La polizia fa lo stesso discorso, a parti invertite, a Monty.

Monty si trova davanti alla stessa matrice delle scelte (detta anche matrice dei payoff), e osserva le colonne e i triangoli bianchi.

Monty si trova davanti a questa matrice delle scelte:

Dilemma del prigioniero 2

È evidente che a entrambi converrebbe mantenere la promessa che si sono fatti precedentemente, stando zitti, e prendendo 1 anno ciascuno.
Ma davanti a queste scelte, come si comportano gli attori (Mario e Monty)?

Le scelte di Mario

Prendiamo in considerazione Mario (quindi guardiamo le righe): se Monty sta zitto, e Mario parla, non prende neanche un anno (8 anni a Monty), mentre se anche lui sta zitto prende un anno.

Dunque se Monty sta zitto, a Mario conviene confessare.

Se invece Monty parla e anche Mario confessa, entrambi prendono 4 anni. Ma se Monty parla e Mario sta zitto, a lui toccano 8 anni di prigione.

Quindi se Monty parla, a Mario conviene confessare.

A Mario conviene confessare in entrambi i casi.

Le scelte di Monty

Prendiamo in considerazione Monty (quindi le colonne). Se Mario parla, e Monty tace, Monty non va in galera (e Mario 8 anni).

Dunque se Mario tace, a Monty conviene confessare.

Se invece Mario parla e anche Monty confessa, entrambi prendono 4 anni. Ma se Mario parla e Monty sta zitto, a lui toccano 8 anni di prigione.

Quindi se Mario parla, a Monty conviene confessare.

A Monty conviene confessare in entrambi i casi.

Confessare è la strategia migliore sia per Mario che per Monty. Gli economisti identificano la strategia migliore per un giocatore con il termine di:

Strategia dominante

Cosa c’entra la teoria dei giochi con l’oligopolio?

Se le imprese in un oligopolio decidono di colludere, e formano un cartello, si trovano di fronte allo stesso dilemma.

In altre parole, hanno due scelte:

  1. Produrre la quantità del cartello e trarne i relativi profitti
  2. Scartellare“, producendo più della quantità stabilita

Scartellando, le imprese del cartello raggiungono profitti maggiori. Hanno la stessa tentazione che Mario e Monty avevano di parlare.

Per questo i cartelli non sempre si formano, nonostante la loro convenienza per tutte le imprese che ne fanno parte.

Sul canale YouTube è presente un video che parla proprio di questo argomento:

YouTube player

Regolamentare gli oligopoli

Agli stati la formazione dei cartelli non piace, perché sono peggiori per i consumatori, rispetto alla concorrenza. Per questo le varie autorità antitrust (in inglese il cartello si indica con il nome trust)si adoperano dove ravvisano la formazione di un cartello.

Di solito, il provvedimento che le authority prendono per fronteggiare i cartelli che si sono formati, è scorporare le imprese, rendendole tante imprese più piccole.

Riepilogo

In questo post abbiamo visto cosa sia un oligopolio, quali siano le sue caratteristiche principali, e perché non sempre le imprese colludano, formando un cartello.

Da questo partono una serie di approfondimenti, ovvero si può parlare nello specifico dei cartelli (quando le imprese colludono)o dei vari tipi di oligopoli non cooperativi (quando le imprese non colludono).

Tutti gli approfondimenti si possono trovare nella pagina dedicata: microeconomia 101.

Domande e risposte sull’oligopolio

Cos’è un oligopolio?

L’oligopolio è una forma di mercato caratterizzata da barriere all’entrata e da poche imprese che operano in modo indipendente, ma sono consapevoli le une delle altre.

Cos’è un cartello?

Se le imprese colludono, decidendo di produrre la quantità di monopolio, e ottengono in totale un profitto di monopolio (da spartirsi)che è maggiore del profitto che otterrebbero competendo, si dice che le imprese hanno formato un cartello.

Perché i cartelli a volte non si formano?

Come abbiamo visto in questo post, le imprese oligopoliste si trovano in una situazione di interdipendenza strategica.
Come nel dilemma del prigioniero, le imprese che appartengono ad un cartello possono avere un incentivo a “scartellare”, violando le regole del cartello, per ottenere maggiori profitti.

Questo post ti è stato utile?

0 / 5 4.78 Voti: 18

Your page rank:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto