L’esperimento del marshmallow (Marshmallow Experiment)fu un esperimento condotto dallo psicologo Walter Mischel (che ha scritto anche un libro a riguardo), allora professore a Stanford.
Cos’è l’esperimento del marshmallow?
L’esperimento voleva studiare la correlazione tra l’autocontrollo e l’intelligenza.
Consisteva nel mettere dei bambini seduti in una stanza senza distrazioni di fronte ad un marshmallow (che altre volte era un biscotto, o un’altra merenda invitante), e spiegare al bambini che se avesse aspettato il ritorno del ricercatore senza mangiare il marshmallow, ne avrebbe ottenuto un altro come ricompensa.
Ecco un esempio (che non ha nulla a che vedere con l’esperimento originale)dell’esperimento del marshmallow:
Cosa ci insegna il marshmallow experiment?
Durante l’esperimento iniziale, circa la metà dei bambini è riuscita a resistere alla tentazione, e la restante parte ha ceduto mangiando il marshmallow prima del ritorno del ricercatore.
Oltre dieci anni dopo l’esperimento, Mischel tornò dai bambini che erano stati sottoposti al test (nel frattempo diventati adolescenti), per verificare se la differenza tra i bambini che avevano mangiato il marshmallow e quelli che si erano trattenuti avesse portato a condizioni di vita e di comportamento diverse in età adulta.
I risultati furono che i bambini che erano riusciti a controllare l’istinto di mangiare il marshmallow ottenevano risultati migliori nei test di intelligenza, erano meno propensi a fare uso di droghe, avevano un peso minore e una maggiore capacità di concentrazione.
Sugli stessi soggetti, ancora anni dopo, sono stati effettuati ulteriori esami e studi, che hanno portato a risultati scientifici significativi.
Per chi volesse approfondire ulteriormente l’argomento, potete leggere un documento interessante (in inglese)a questo link.
E qui di seguito posto una interessante e breve intervista a Walter Mischel, che parla proprio del Marshmallow Experiment (anche questa, in inglese):
Abbiamo parlato brevemente del marshmallow experiment anche in questo post, che parla del “controllore pigro” della nostra mente.